Sia lodata Santa Cecilia
Che mi ha fatto trovare l’antidoto al rap
Sia lodata Santa Cecilia che mi ha fatto trovare l’antidoto al rap e al trap, sottogenere nato per confermare il detto che non c’è limite al peggio. Questo controveleno si chiama Patrizia Cirulli e canta canzoni nobilissime, inattualissime. Figurarsi che i testi glieli scrive D’Annunzio. Quindi non Sfera Ebbasta e nemmeno Ghali o Waka Flocka. Anche la scenografia è dannunziana: il video di “Stringiti a me” è girato al Vittoriale. Che non è il Corviale. Nelle stanze fasciate di libri dove Gabriele si drogava ma senza dare la colpa alla società come sono soliti fare rapper e trapper, Patrizia porta zigomi alti, lunghi capelli scuri, gesti da Eleonora Duse, blusa da Marchesa Casati quando Erté o Man Ray la vestivano di invisibile, e su tutto una voce profonda e perfetta e nuda, senza moine, gorgheggi, sotterfugi, senza post-produzione, senza nulla di americano e meno che meno di afro. Sia lodata Santa Cecilia.