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Clementino al concerto del Primo Maggio. Foto LaPresse/Andrea Ciucci
San Giuseppe salvaci da Clementino (e dal Primo Maggio degli scioperati)
Teatrini e partitelle e ovviamente tarantelle sono la ricetta per il Sud secondo il rapper un po’ napoletano (in verità è nato ad Avellino) e molto keynesiano
San Giuseppe Artigiano, liberaci da questo nuovo Lucignolo di nome Clementino, insegnagli un mestiere, toglicelo dalle orecchie. “Un campetto di calcio o un piccolo teatro aperti a Secondigliano sono meglio di una nuova fabbrica. Creano occupazione, intrattengono, e non inquinano” ha detto il prossimo presentatore del concertone del Primo Maggio. Che in effetti, da tanti anni, non sembra la festa dei lavoratori bensì degli scioperati. Teatrini e partitelle e ovviamente tarantelle sono la ricetta per il Sud secondo il rapper un po’ napoletano (in verità è nato ad Avellino) e molto keynesiano. Clementino non dice chi pagherà gli stipendi di teatranti e suonatori, né che ogni paese dei balocchi è destinato in breve a diventare stalla di ciuchi. San Giuseppe Artigiano, mettigli in mano sega, succhiello e pialla, prima che gli crescano due orecchie più alte dell’obelisco del Laterano.