La superiorità di Arturo Benedetti Michelangeli
Perché leggere senza timore “Care figlie vi scrivo” di Marisa Bruni Tedeschi
Gli estimatori di Arturo Benedetti Michelangeli leggano senza timore “Care figlie vi scrivo” di Marisa Bruni Tedeschi (La nave di Teseo). Nel pur prodigo di dettagli capitolo a lui dedicato, l’antica amante non ne smonta la leggenda: nell’intimità il grande pianista era sublime e sprezzante proprio come sulla scena. “Quando gli chiesi di ascoltarmi suonare Schubert mi rispose: Preferisco che tu mi faccia un golf a maglia”. Lui non era un femminista e lei non è una musicologa eppure questo libro mi fatto capire meglio la superiorità del personaggio spingendomi a confrontare su YouTube i finali della trentaduesima e ultima sonata di Beethoven: Benedetti Michelangeli davvero restava impassibile, tanti colleghi (Arrau, Pollini...) appaiono invece poco elegantemente stravolti. Insomma scampato pericolo. Ma non può andare sempre così bene: suggerisco agli amici lettori di non fornicare con donne famose, finire dentro un’autobiografia può essere terribile per chi non usa fazzoletti neri e in casa non ha tre Steinway.