Lutero era davvero “un figlio di Satana”?
Quel monaco smonacato era bugiardo fin dal cognome: in verità si chiamava Luder, ossia “carogna, lurido, marciume”, ma fingeva di essere Luther per sfruttare un’assonanza con la parola significante “schietto, puro, genuino”
Papa Leone, avevi ragione, Lutero era davvero “un figlio di Satana”. Lo si capisce leggendo “Lutero l’eretico” di Volker Reinhardt, storico tedesco e però non posseduto da quel nazionalismo tedesco che fu carburante dello scisma. Quel monaco smonacato era bugiardo fin dal cognome: in verità si chiamava Luder, ossia “carogna, lurido, marciume”, ma fingeva di essere Luther per sfruttare un’assonanza con la parola significante “schietto, puro, genuino”. Bugiardo sulle origini famigliari: si vantava di essersi fatto da solo, di essere figlio di un minatore, mentre invece suo padre era un proprietario di miniere che gli pagò studi che pochi potevano permettersi. Bugiardo sulla questione delle indulgenze, soltanto un pretesto. Bugiardo sul “sola scriptura”: alla Bibbia aggiungeva e toglieva secondo i comodi propri e dei principi tedeschi di cui era strumento. “Non era permesso al cristiano di seguire un’interpretazione personale della Sacra Scrittura, tutt’altro. Per Martin Lutero il senso stretto della rivelazione divina corrispondeva al modo con cui egli l’aveva intesa e sancita, in conformità con il suo auto-ritenersi interprete di Dio”. Papa Leone, avevi ragione, questa biografia edita da Marsilio lo conferma, ed è solo un bene se le chiese che prendono il nome non da Cristo bensì da un grafomane calunniatore e turpiloquente, da un antisemita e anti-italiano professionista, da un campione di superbia, arroganza e megalomania, sono ormai disertate in tutta Europa.