L'incidente di via dei Colli Portuensi e l'evidenza della necessità del freno automatico
In via dei Colli Portuensi a Roma un’automobilista ha travolto otto pedoni, due sono gravi. Si incolpa la cocaina che pare la signora avesse in corpo e invece no, la droga è un capro espiatorio come Trump
Beato Rosmini, tu che condannasti il perfettismo perché sacrificante “i beni presenti all’immaginata futura perfezione”, fammi condannare i panteisti perfettisti che dedicano tanta retorica all’impossibile controllo del clima, gente che parla come se l’unico ostacolo alla soluzione del problema afa padana fosse Donald Trump e che nel frattempo disdegna piccole iniziative fattibili e salvifiche. In via dei Colli Portuensi a Roma un’automobilista ha travolto otto pedoni, due sono gravi. Si incolpa la cocaina che pare la signora avesse in corpo e invece no, la droga è un capro espiatorio come Trump: gli otto investiti sono, come tanti altri pedoni e ciclisti ogni giorno abbattuti sulle strade, vittime della mancata obbligatorietà del freno automatico sulle automobili, un congegno presente di serie sulla Volkswagen Up! (una macchinetta, non una supercar). Basterebbe obbligare tutte le auto a montarlo, con poca spesa e grande risparmio in termini di sangue, carrozzieri, assicurazioni. Purtroppo, beato Rosmini, a così circoscritte innovazioni i panteisti perfettisti preferiscono programmi vasti quanto il mondo anzi quanto il sistema solare (il clima dipende dal Sole, non dal G7): se no che panteisti perfettisti sarebbero.