Il direttore della sala stampa vaticana che ragiona in base ai follower
Greg Burke e il mondo istigato a ragionare in termini puramente quantitativi
Che non abbia dichiarato davvero quello che i giornali riportano, il direttore della sala stampa della Santa Sede. “Ma figuratevi se facciamo questo per una lettera di sessanta persone”, avrebbe detto Greg Burke a chi gli chiedeva lumi sul presunto blocco vaticano del sito contenente la lettera che accusa il Papa di eresia. Burke è cattolico, di più, è dell’Opus Dei, dunque una cosa del genere non dovrebbe averla nemmeno pensata. In caso contrario il sospetto di eresia si allungherebbe pure su di lui. E’ il mondo, istigato dal suo principe, a ragionare in termini puramente quantitativi. Non Dio, che avrebbe risparmiato Sodoma se solo vi avesse trovato dieci uomini giusti. Non Cristo, i cui apostoli erano dodici, non dodicimila. Un cattolico, un cristiano, sa che il gregge a cui viene assegnato il Regno è piccolo (Luca 12,32). E che per fermentare la pasta basta un pizzico di lievito (1 Corinzi 5,6). Oggi un cattolico cerca di capire se le accuse contenute nella lettera sono giuste o sbagliate. Se giuste, il Papa sarebbe un eretico anche se la lettera fosse firmata da una persona sola. Se sbagliate, il Papa sarebbe cattolico anche se la lettera fosse firmata da un miliardo di persone. Che Greg Burke non abbia davvero dichiarato quello che i giornali riportano. Altrimenti vada a dirigere l’ufficio stampa di Chiara Ferragni: lì è coerente ragionare in termini di follower.