La crisi delle compagnie aeree low cost è una buona notizia
Non esistono voli per Londra a 19 euri. La differenza fra i 19 euri e il costo reale la pagano gli stessi viaggiatori e poi i contribuenti
La crisi delle compagnie aeree low cost è divina. Le difficoltà di Ryanair e il fallimento di Monarch insegnino che, così come non esistono pasti gratis, non esistono voli per Londra a 19 euri. La differenza fra i 19 euri e il costo reale la pagano gli stessi viaggiatori, con i supplementi più o meno obbligatori, e poi i contribuenti con le sovvenzioni pubbliche agli aeroporti che, “ali al folle volo”, fanno decollare sotto costo le compagnie low cost. Oppure la paga il fornitore buggerato. Il viaggiatore aereo si immagina se non Dio almeno angelo: mentre angelo non è ma corpo greve che adesso, se all’andata aveva volato con la Monarch, al ritorno dovrà pagare un prezzo vero o farlo pagare, stavolta in modo più evidente, al consueto Pantalone (il governo inglese sta organizzando un’operazione di rimpatrio per i viaggiatori del collassato vettore inglese). Dante aveva ragione, l’uomo non è fatto per volare e fatalmente la cera che tiene ferme le penne di Icaro si scalda, o, cambia poco, i venditori di carburante delle compagnie low cost pretendono di essere pagati. La crisi delle compagnie aeree low cost è divina: l’uomo non è un uccello, si rassegni.