Fulco Pratesi è colpevole
Qualcuno può ancora salvarci dall'incubo dei gabbiani
Il colpevole è Fulco Pratesi che, protetto dalla prescrizione e dalla corazza dell’ideologia disumanista, ha confessato tutto al Corriere: l’invasione dei gabbiani a Roma “risale al 1973, quando liberai nella vasca delle foche del Giardino Zoologico una gabbiana trovata con l’ala rotta nell’isola di Giannutri. Dopo un anno di permanenza la mutilata fece innamorare di sé un gabbiano selvatico che passava da lì. Da quella prima famiglia si è sviluppata una popolazione di circa 20.000 individui”.
Lo storico esponente ambientalista non si dimostra pentito, pur avendo sulla coscienza le colombe (anche della pace) sbranate vive dai terribili becchi uncinati, le terrazze inibite a residenti e turisti perché la specie marina vi ha nidificato e non tollera altre presenze, gli attacchi alle persone, incubo hitchcockiano divenuto realtà a Monteverde come ai Mercati di Traiano… La storia insegna che spesso per espugnare le città basta un traditore che di notte apre una porta. Anche per salvarle può bastare una persona sola e non sto pensando a un novello Pietro Micca che si faccia saltare in aria nei pressi di un nido ma a un cuoco coraggioso che importi a Roma la moda londinese della frittata di uova di gabbiano. Nel frattempo, per prendere confidenza col nuovo sapore, si faccia spesa su www.finefoodspecialist.co.uk.