Van Gogh devi morire
Tu sei talmente vivo che stai facendo morire i pittori viventi
Van Gogh devi morire. Ma devi morire completamente, non solo fisicamente. La mostra che apre oggi a Vicenza è la prova che non sei morto abbastanza: per l’ennesima volta il tuo cadavere attirerà file che si berranno fole (si narra di 129 capolavori esposti e nessuno nota la contraddizione in termini: il capolavoro è una vetta solitaria). Tu sei talmente vivo che stai facendo morire i pittori viventi perché oggi in Italia il quadro vecchio scaccia quello nuovo ed è un fenomeno orribile e innaturale, degno di una nazione sul viale del cimitero. Tieni in pugno le masse gregarie col ricatto dell’orecchio tagliato e così togli pubblico a una generazione di artisti. Ai visitatori pigri e necrofagi che affolleranno la città veneta fornirai un altro passaporto per l’ignoranza, l’alibi per continuare a disertare le mostre dei tanti che ora, non nell’Ottocento, ora, stanno dipingendo pazzamente e meravigliosamente. Van Gogh devi morire, stavolta davvero e per sempre, con un pennello infilato nel cuore, affinché i pittori viventi finalmente esistano.