Per non sprecare cibo serve il cibo buono non le campagne antispreco
Partiti, parrocchie, ong, cooperative, tutti ci invitano a essere più buoni per evitare gli sprechi di cibo. Invece bisogna essere più bravi: fare il pane bene, comprare il pane fatto bene
Sono ad Altopascio, mi ricordo del rinomato pane di Altopascio, vedo un forno, fermo la macchina, entro e compro. Arrivato a casa lo taglio e scopro che tiene meravigliosamente la fetta: niente briciole. Tutto il contrario del pane lievitato male e cotto peggio che trovo abitualmente a Parma e spesso in altre città del nord. Un pane tutto briciole, floscio, slegato, cattivo subito, cattivissimo dopo 24 ore, immangiabile dopo 48, e che destinato in buona parte alle formiche e alla spazzatura rappresenta uno spreco alimentare di per sé. Partiti, parrocchie, ong, cooperative, tutti ci invitano a essere più buoni per evitare gli sprechi di cibo. Invece bisogna essere più bravi: fare il pane bene, comprare il pane fatto bene… Il pane buono, per non essere sprecato, non necessita della bontà del consumatore. Mentre il pane cattivo esige lo zelo sociale di una razza di ipocriti. Sia lodato il fragrante, compatto pane di Altopascio che non mi impone nessuna mobilitazione.