Africa è dove si rifiuta il Vangelo
Don Maurizio Pallù non è il solito prete ipocredente, ma carico e entusiasta
“Evangelizzeremo la Nigeria”. Così ha promesso don Maurizio Pallù appena atterrato a Firenze. Il prete ha 63 anni ma, nonostante i disagi del rapimento, sembra averne venti di meno: la fede muove le montagne e spiana le rughe. “Evangelizzeremo l’Africa, la Nigeria e il mondo” ha detto, alzando la voce e il pugno, ai giornalisti e agli amici neocatecumenali arrivati all’aeroporto per accoglierlo. Bisognerebbe invitarlo alle giornate dell’ottimismo organizzate dal Foglio questo sacerdote che sembra appartenere a un’altra religione, non al cattolicesimo fatiscente, dialogante e rassegnato con cui abbiamo ogni giorno a che fare. “In un anno sono stato rapito due volte ma io sono convinto che Dio distruggerà l’opera del demonio”. Carico, entusiasta, pur senza abito ecclesiastico (glielo avranno rubato i rapitori maomettani?) si capisce subito che non è il solito prete ipocredente. Prego affinché non venga rimandato nel continente nero: se Africa è laddove si rifiuta il Vangelo, Africa è qui.