L'irrinunciabile "distillato" di Marcello Veneziani
Difficile rinunciare anche a un solo capitolo di tanto enciclopedico sapere
Sia perdonato Marcello Veneziani per aver scritto un libro di 509 pagine. La colpa suona grave ma “Gli imperdonabili. Cento ritratti di maestri sconvenienti” (Marsilio) non è un volume logorroico, è tutta ciccia, l’esito di una vita di letture e di sottolineature (lo scrittore di Bisceglie è come me un sottolineatore compulsivo). Avevo deciso di limitarmi ai profili dei tre autori viventi (Scruton, Severino e De Benoist), poi, risolti costoro, ho pensato di potermi concedere anche i tre defunti a me ignoti (Gustave Le Bon, Pierre Pascal, Michele Federico Sciacca), infine ho ceduto e ho letto quasi tutto, dalla A di Anders e Arendt alla Z di Zambrano e Zolla. Difficile rinunciare anche a un solo capitolo di tanto enciclopedico sapere. Impossibile, sono troppi, segnalare qui i profili migliori, i pensieri indispensabili. Veneziani sia perdonato perché le 509 pagine scritte sono molto evidentemente il distillato di 509.000 pagine lette: non ci fa perdere tempo, ce lo risparmia.