Meno bollicine più Pecorino
Ieri la moda-barrique e la moda-Chardonnay, oggi la moda-bio e la moda-bollicine. Per fortuna c'è Luigi Cataldi Madonna, barone, vignaiolo e filosofo tra Ofena, L’Aquila e Francavilla, insomma l’Abruzzo quintessenziale
Se c’è una cosa che chiedo ai maestri è di insegnarmi l’indipendenza. Luigi Cataldi Madonna, barone, vignaiolo e filosofo tra Ofena, L’Aquila e Francavilla, insomma l’Abruzzo quintessenziale, mi ha insegnato che si può essere indipendenti negli ambienti più conformisti e dunque addirittura nel mondo del vino, soggetto alle mode come il mondo dell’abbigliamento: ieri la moda-barrique e la moda-Chardonnay, oggi la moda-bio e la moda-bollicine. Cataldi Madonna nel 1996, in piena moda-Chardonnay, inventò il Pecorino, ossia per primo imbottigliò il vino dell’omonimo vitigno autoctono dichiarandolo con fierezza, a grandi lettere. I concorrenti ridevano: impossibile vendere un vino col nome di un formaggio! (Per giunta lo mise in bottiglia borgognotta, anziché nella dozzinale, più commerciale bordolese). Oggi, trapassata la moda-Chardonnay, coloro che ridevano producono anch’essi Pecorino, però senza la grinta e la sapidità del Pecorino numero uno, quello col guerriero di Capestrano in etichetta, felice risultato delle forti escursioni termiche della montagna abruzzese e delle forti convinzioni enologiche del produttore. Da Seneca ho imparato che “la folla è la prova del peggio”. E da Luigi Cataldi Madonna che alla folla si può resistere.