Ci vuole libertà per scrivere poesie dedicate all'uccisione del maiale
Roberta Dapunt, Poetessa del porcello, pubblica "Nauz", un libro che è un inno alla libertà
Sant’Antonio abate, Santo del porcello, ti affido Roberta Dapunt, Poetessa del porcello (anzi, nella sua lingua ladina, del porcel). “Nauz”, che significa “truogolo”, è un libro di poesie dedicate all’uccisione del maiale nel suo maso in Val Badia. In ladino, con traduzione italiana a fronte, pubblicato da “Il ponte del sale”, piccola casa editrice di Rovigo (dunque Triveneto proteico e poetico). La prosa finale ricorda, nello stile e nel paesaggio, Giovanni Lindo Ferretti, altro poeta-allevatore, altro tuo devoto che lo scorso 17 gennaio ha fatto benedire le sue stalle dai monaci ortodossi. “Nauz” è corredato da fotografie del maiale macellato, scattate dall’autrice. Ci vuole del coraggio a fare un libro del genere. Ci vuole della libertà (in Italia la macellazione domestica è dallo Stato illiberale osteggiatissima ma la provincia di Bolzano, fiera e rurale, non è davvero Italia). Ci vuole della poesia: “In questo maso che esige la fedeltà come unica compagna / … / Qui sono, ancora e sempre, in una mansione d’onore”. E infine ci vuole la tua benedizione.