Bassa risoluzione, o come assentire a Genesi 1,26
Nonostante non sembri un uomo religioso, ragionando sulla dilagante sciatteria materiale Mantellini si spinge a ipotizzare esiti spirituali
Gli smartphone, i selfie, i voli low cost, gli stencil di Banksy, i mobili Ikea, l’informazione dai social, i tweet dei politici… Tutte cose che per l’internettologo Massimo Mantellini sono “bassa risoluzione”, tendenza decisiva di questi anni. La analizza in un piccolo libro Einaudi che si intitola appunto “Bassa risoluzione”, innanzitutto dandone una definizione: “Scelta di riduzione intenzionale di caratteristiche tecniche già acquisite”. Nonostante non sembri un uomo religioso, ragionando sulla dilagante sciatteria materiale Mantellini si spinge a ipotizzare esiti spirituali: “Accettare una versione degradata di qualcosa è una sorta di millimetrico allontanamento da Dio”. Ho dunque la conferma che il mio perfezionismo fatto di personal computer, ritratti a olio, viaggi in Range Rover, quadri di Giovanni Gasparro e Gabriele Grones, mobili di falegnami o di design, giornali, “Politica” di Aristotele, oltre che edonistico è mistico: il mio modo di assentire a Genesi 1,26, il mio collaborare a un disegno di elevazione e divina somiglianza.