Don Mazzi, prete insipido
Il suo ultimo libro, “Amori e tradimenti di un prete di strada”, sembra più adatto a un film erotico che all’autobiografia di un religioso quasi novantenne
Vado a comprare patate e finocchi, radicchio rosso di Treviso e rosa di Gorizia, e davanti al fruttivendolo vedo don Mazzi. In foto, sulla vetrina di una libreria di catena che è una chiesa sconsacrata e dove anche per questo non metto mai piede (molto meglio Ibs di una libreria in una chiesa sconsacrata: le librerie online fanno concorrenza ad altre librerie, non a Dio). Anche il suo abbigliamento è sconsacrato. Il titolo del libro di cui si annuncia la presentazione, idem. “Amori e tradimenti di un prete di strada” sembra più adatto a un film erotico che all’autobiografia di un religioso quasi novantenne. Esco dal fruttivendolo con patate e finocchi, radicchio rosso di Treviso e rosa di Gorizia, e penso che Gesù aveva previsto anche questa diffusissima tipologia di prete insipido: “A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini” (Matteo 5,13). Grazie a Dio resta il Vangelo.