Lambrusco (foto Wikipedia)

Cerco di convertire Marcello Veneziani al culto del Lambrusco

Camillo Langone

Forse bisognerebbe appartenere, anche a un focolare purchessia per “chiedere una sorte clemente e comune”, come scrisse nel “Segreto del viandante”, libro troppo bello per qualsiasi pubblico

In una trattoria di Parma cerco di convertire Marcello Veneziani al culto del Lambrusco, descrivendolo come l’unico vitigno davvero autoctono presente in Italia, dunque l’ideale per chi ha scritto “Di padre in figlio. Elogio della tradizione” e “Dio, Patria e Famiglia”. Per una volta sono io il maestro. Di solito è lui ma non per la scrittura che nel suo caso credo sia un dono e non un metodo: non si può imparare la velocità, la capacità di scrivere articoli perfetti di qualsivoglia dimensione, argomento e tono in qualsivoglia contesto, casa, albergo, treno... Se c’è una cosa che dovrei imparare da chi per primo mi ha pubblicato su una testata nazionale è il saper far parte di una comunità pur non condividendo molte idee e soprattutto molte non-idee di molti suoi membri.

 

Ho visto Veneziani a suo agio in ambito Fratelli d’Italia così come lo vidi a suo agio in ambito Alleanza Nazionale sebbene non credo sia stato davvero fascista nemmeno a Bisceglie negli anni Settanta (nella locale sezione del Mis tifavano per Almirante, non per il suo amato Plotino). Eppure da quel retroterra lì continua a scaturire il pubblico che legge i suoi articoli, compra i suoi libri, affolla le sue conferenze. Io sono un patriota senza patria, non ho dove posare il capo, il mondo cattolico non è un rifugio bensì un campo di battaglia tra fazioni tutte decadenti e carenti di Spirito, e nemmeno intendo consegnarmi alla fazione meno peggio. Ma forse è superbia. Forse bisognerebbe appartenere, anche a un focolare purchessia per “chiedere una sorte clemente e comune”, come scrisse Veneziani nel “Segreto del viandante”, libro impolitico, libro fuori catalogo, libro troppo bello per il suo pubblico e per qualsiasi pubblico.

Di più su questi argomenti:
  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).