Lunga vita al selfie
Grazie al diluvio di immagini digitali, immateriali, che sta affogando l’artisticità della fotografia, la pittura sta ridiventando centrale
Si apprezzi la postmodernità laddove favorisce la premodernità. In “La furia delle immagini. Note sulla postfotografia” (Einaudi) l’artista e saggista catalano Joan Fontcuberta mi rincuora: “La fotografia ha solo provocato nella pittura un cambio di rotta, ma non l’ha espunta dalla mappa; tutto il contrario di ciò che è successo tra la postfotografia e la fotografia, perché quest’ultima sembra essere stata fagocitata”. Dunque le cose stanno tornando al loro posto. La pittura, compresa la pittura di ritratto che al sopraggiungere della fotografia aveva effettivamente sbandato, sta ridiventando centrale. Grazie alla postfotografia, ossia al diluvio di immagini digitali, immateriali, che sta affogando la credibilità, l’autorialità, l’artisticità della fotografia. Si apprezzi il selfie siccome, ormai è appurato, fa il gioco dell’olio su tela.