Sovranisti che non utilizzano l'italiano
“Made in Italy” è inglese, “pivert” è francese: i movimenti sovranisti sono davvero cosiddetti se dimostrano un tale disinteresse alla sovranità linguistica
“Molti attivisti dei movimenti cosiddetti sovranisti preferiscono quel marchio perché completamente made in Italy”, dice il capo di CasaPound riferendosi al giubbottino Pivert indossato allo stadio da Salvini. Ecco spiegato perché sono un sovranista non votante. “Made in Italy” è inglese, “pivert” è francese: i movimenti sovranisti sono davvero cosiddetti se dimostrano un tale disinteresse alla sovranità linguistica (“La lingua è parte della proprietà, della natura, dell’eredità, della patria dell’uomo” e cito Jünger perché da quelle parti l’avranno sentito nominare). I sovranisti cosiddetti mi sembrano più che altro paganisti e il sito Pivert, molto più nostalgico dell’impero romano che della patria italiana, me lo conferma: pose gladiatorie, tatuaggi tribali, bicipiti che dichiarano il culto del corpo, modelli che prendono il nome dalle regioni di Augusto (Aquitania, Belgica, Britannia…), foto scattate nelle curve più esagitate degli stadi oppure fra i templi del Foro. E mi dimenticavo di dire che Pivert significa picchio, scelto fra tanti uccelli perché associato, nella mitologia, al fuoco e al fulmine, a Giove e a Marte. Il vero Dio me ne scampi e liberi.