Gli assassini delle chiese sono gli architetti ma i mandanti sono i vescovi
Dai luoghi di culto stanno svanendo sia i tabernacoli che gli altari e dunque il cattolicesimo
San Carlo Borromeo, tu che nelle “Instructionum fabricae et supellectilis ecclesiasticae” prescrivesti la presenza del tabernacolo sull’altar maggiore, ti segnalo che dalle chiese stanno svanendo sia i tabernacoli che gli altari e dunque il cattolicesimo. Nella chiesa medievale della Commenda, a Faenza, al posto dell’altare ho visto una tavola con sopra una tovaglia, mancavano solo i camerieri e il menù. Su Domus, rivista di architettura, ho guardato il servizio dedicato alla nuova chiesa progettata da Alvaro Siza in Bretagna ma quasi non l’ho vista, essendo programmaticamente mimetizzata (“circondata da edifici residenziali, la nuova architettura ne riprende le altezze”) così come la statua della Madonna presente all’interno (bianca come la parete). Non ho capito la croce (una specie di appendiabiti), non ho identificato il tabernacolo, ho constatato la diabolica assenza di inginocchiatoi e la luterana evaporazione dell’altare al cui posto c’è un tavolo stavolta senza tovaglia (in effetti nella ristorazione moderna la tovaglia sta scomparendo). San Carlo Borromeo, il cardinale Ratzinger scrisse che le chiese senza presenza eucaristica sono morte e io penso che gli assassini siano gli architetti ma che i mandanti siano i vescovi. San Carlo Borromeo, non ti scandalizzerai di queste mie parole perché hai conosciuto bene la violenza infracattolica (un intero ordine religioso cercò di ucciderti): spero dunque che pregherai per noi cattolici orfani di tabernacoli e altari ossia di Cristo.