Città del Vaticano non è più uno stato cattolico?
Al Padiglione Vaticano della Biennale, dieci cappelle commissionate a dieci diversi architetti sono ispirate, per precisa indicazione del committente, a una vecchia cappella luterana
“Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Luca 6, 26). Tutti dicono bene del Padiglione Vaticano alla Biennale Architettura. E potrei chiudere qui. Ma a espiazione dei miei peccati mi impegno in qualche dettaglio. Le dieci cappelle commissionate a dieci diversi studi di architettura sono tutte ispirate, per precisa indicazione del committente, a una vecchia cappella luterana svedese. Domande: Città del Vaticano non è più uno stato cattolico? Perché chiedere agli architetti di ispirarsi a un’eresia, per giunta morente? E se, metti caso, uno di loro avesse desiderato ispirarsi a una cappella cattolica, gli sarebbe stato impedito? In verità gli architetti coinvolti sono andati ben oltre il luteranesimo, approdando al panteismo più turistico e mainstream. Il Padiglione Vaticano piace agli architetti, agli studenti di architettura, ai giornalisti culturali, ai frequentatori di biennali perché merita gli aggettivi che si leggono in giro: “Sublime”, “Celestiale”, “Incantevole”. Avesse meritato l’aggettivo “Cristiano”, avesse mostrato il Dio-Uomo anziché il dio-luce, il dio-acqua, il dio-paesaggio, sarebbe piaciuto molto meno. Alcune cappelle piacciono perfino a me: dopo la Biennale si potrebbero riciclare nelle aree di sosta lungo le autostrade (si guardi ad esempio quella firmata da Sean Godsell, viene voglia di organizzarci un barbecue).