
Gallivaggio, dopo la caduta della frana
Che l'Italia sia come il santuario di Gallivaggio
Furibonda campagna elettorale nella Padania afosa e nel Sud siccitoso? Dio ce ne scampi
Che l’Italia sia come il santuario di Gallivaggio, provincia di Sondrio, sul quale è caduta una mezza montagna ma si è appena impolverato, un po’ di pioggia e tornerà bello come prima. Sebbene sovranista (ma non votante) sto cominciando (o stavo cominciando: non so se parlarne al passato o al presente) a simpatizzare per Cottarelli, sia perché cremonese come mia madre, sia perché elegante come i politici non sono nemmeno quando ci provano, sia perché come dice Luca Carboni “i tempi son duri per non avere il sorriso sul viso”. Che eletti ed elettori ascoltino bene l’ultima canzone del cantante bolognese: “Parlare della sfiga / proprio non si può / è la morte non è mai stata un argomento pop / rabbia e protesta non sono proprio il top”. Che si diffonda la seguente consapevolezza: durante la bella stagione non si devono angosciare ulteriormente le persone. Furibonda campagna elettorale nella Padania afosa e nel Sud siccitoso? Dio ce ne scampi. Meglio un pellegrinaggio a Gallivaggio, fa pure fresco in Valchiavenna.