“Gesù molto duro, ai limiti dell'insensibilità”
L’Arcivescovo di Bologna non usi Cristo per dare addosso agli etnicisti
Sua Eccellenza legga Sua Eminenza, Zuppi legga Ravasi (non il superficiale Ravasi twittarolo, il profondo Ravasi biblista). Legga “Le pietre d’inciampo del Vangelo” e a pagina 58 inciampi in un “Gesù molto duro, ai limiti dell’insensibilità”. Il Cardinale di Brianza quando non cinguetta per le masse non può nascondere che Matteo 15,21-28 contiene un passaggio quasi “razzista” (sue le pudibonde virgolette). Dunque l’Arcivescovo di Bologna non usi Cristo per dare addosso agli etnicisti, non dica a Repubblica “Chi vuole governare con il Vangelo faccia scelte che uniscano”, non riduca pure lui un testo sacro a programma profano, non ecciti fin troppo facili confutazioni (poco inclusivo anche Matteo 10,35, “Sono infatti venuto a separare…”), esorti semmai tutti alla grande fede che fece meritare un miracolo alla donna cananea inizialmente respinta siccome di altro ceppo. Altrimenti è solo una canzone di John Lennon.