Canfora non sa di cosa parla, Aristotele era un razzista e schiavista
La disonestà intellettuale del grecista che commenta la versione di greco alla seconda prova dell’esame di maturità
Non violentassero anche Aristotele. Gli invasionisti dopo aver tirato il Nazareno per la tunica, adesso arruolano a forza lo Stagirita. Il grecista Luciano Canfora commenta la versione di greco dell’esame di maturità, un brano innocuo dell’Etica Nicomachea, come se fosse “Fischia il vento / infuria la bufera”, il canto di guerra di un nuovo antifascismo. Non ricordavo tanta disonestà intellettuale da quando Antonio Tabucchi si inventò che Pessoa, autore di un libro intitolato “L’interregno. Difesa e giustificazione della dittatura militare in Portogallo”, fosse un sincero democratico. Perché Aristotele era un razzista, uno schiavista, come può verificare chiunque legga la sua “Politica”. Era un uomo d’ordine che scrisse in difesa dei muri e della monoetnia: “Quanti hanno accolto uomini d’altra razza, la maggior parte sono caduti in preda alle fazioni”. Aristotele è il “maestro di color che sanno”, Canfora è il professore di quelli che di Aristotele non ne sanno una mazza.