Una vita come Paolo Massobrio
L’enogastronomo di Alessandria ebbe a sua volta come maestro Luigi Veronelli, l’inventore del mestiere di enogastronomo. Ma non lo si può definire il suo erede
Non potendo avere una vita come Tommaso Paradiso, comunque meno interessante da quando oltre a cantare parla, prego di averla come Paolo Massobrio, maestro più raggiungibile. L’enogastronomo di Alessandria ebbe a sua volta come maestro Luigi Veronelli, l’inventore del mestiere di enogastronomo. Non lo si può definire il suo erede, troppo diversi il carattere, la formazione, la scrittura, l’epoca, e però dei millanta che scrivono di bottiglie mi sembra il meno abissalmente distante: in entrambi si nota un interesse verso gli uomini del vino prima ancora che verso il vino. Ci sarebbe anche Carlo Petrini, lo so, ma il fondatore di Slow Food è un moralista mentre Veronelli era un libertino e Massobrio si accontenta di essere cattolico. Il suo “Golosario” è la bibbia delle cose buone d’Italia: quando vado in una città che non conosco o conosco poco apro il sito e trovo informazioni spesso irreperibili altrove su negozi, produttori, ristoranti, cantine. Adesso c’è una foto di lui con papillon di ordinanza e il fido Marco Gatti, sono seduti intorno a un tavolo rustico di legno, in un cortile monumentale della più bella Italia, e insieme alzano il bicchiere di rosso e sorridono: maestri di vita!