La crisi demografica spiegata con Paolo VI
Quell'enciclica di cinquant'anni fa e l'idea che la separazione del piacere fisico dal dovere riproduttivo avrebbe portato il nostro mondo all’estinzione
Beato Paolo VI, avevi ragione. Non lo dico io, lo dice il mio statistico di fiducia, Roberto Volpi, nel testo sulla Humanae vitae pubblicato da Antrophotes (rivista dell’istituto Giovanni Paolo II). Giusto cinquant’anni fa con quell’enciclica eroica tentasti, nello sfacelo del Sessantotto, di mantenere uniti amore e sesso. Molti cattolici si ribellarono, gli atei ti risero in faccia. Isolato e a rischio lapidazione come ogni vero profeta: avevi capito che la separazione del piacere fisico dal dovere riproduttivo avrebbe portato il nostro mondo all’estinzione. Volpi analizza i numeri della presente catastrofe demografica e scopre che se ti avessero dato retta, se avessero compreso la nocività sociale degli anticoncezionali, non sarebbe avvenuta: “Il sesso facile non rende più facile l’amore ma più difficile, non lo avvicina ma lo allontana. Allontana anziché avvicinare la prospettiva dei figli, stempera e ottunde il desiderio di riprodursi”. Nulla posso fare, ora che tutto sembra perduto, se non inchinarmi di fronte alla tua lungimiranza, al tuo coraggio.