Pompini reazionari
I Baustelle ci ricordano che il rapporto fisico è di per sé controrivoluzionario
Trent’anni di pompini poetici. “Succhia bene, sputa o manda giù”. Ascoltare nell’estate 2018 “L’amore è negativo” dei Baustelle mi fa tornare in mente “L’apparenza”, sublime fellatio battistian-panelliana datata, come passa il tempo, 1988: “Pieghi la schiena / cali il tuo sipario di capelli / sopra l’armamentario voluttuario”. C’è tutto un repertorio sulla dispersione del seme, dagli anni Settanta del giocoso Enzo Carella agli anni Dieci del più baudelairiano dei nostri cantanti, appunto Francesco Bianconi. L’anniversario in oggetto può suonare antitetico rispetto al cinquantennale della Humanae Vitae che ho ricordato settimana scorsa, eppure quello orale è comunque un rapporto fisico. E il rapporto fisico è di per sé reazionario (Roberto Volpi ricorda sempre che la rivoluzione sessuale a cui nel 1968 Paolo VI vanamente si oppose ha fatto crollare non soltanto le nascite, ha fatto crollare, caso di eterogenesi dei fini, anche i rapporti fisici). Non si consideri Bianconi dei Baustelle un cattivo maestro, di quelli che tanto gli piacciono, bensì un maestro e basta.