A Trenord non leggono Ceronetti
Purtroppo la grande letteratura ha pochi clienti e oggi la dipendente che ha detto "Zingari e molestatori scendete, avete rotto" rischia il licenziamento
“Zingari tutti falsi, uomini, donne, bambini”. Non è un controllore esasperato a parlare, è Guido Ceronetti (“Per le strade della Vergine”, pagina 39, Adelphi). Se i passeggeri dei regionali lombardi avessero letto uno dei più dardeggianti libri dello scrittore torinese non avrebbero mai fatto elemosine ferroviarie e nessun accattone molesto sarebbe salito a perder tempo sul Milano-Mantova 2653 e all’altoparlante la capotreno non avrebbe chiamato zingari gli zingari per esortarli a scendere (in quanto privi di biglietto, suppongo, non in quanto zingari).
Purtroppo la grande letteratura ha pochi clienti e oggi la dipendente di Trenord rischia il licenziamento. Prego per lei, affinché la sfanghi, e per Ceronetti, affinché ci regali un altro libro libero, e per me, affinché non mi manchino mai i soldi per muovermi in macchina.