I richiami all'apostasia siano un richiamo per la preghiera
Si sfrutti come pungolo l’onnipresente ambiente pagano. Si prenda esempio la condizione dei cristiani in Arabia Saudita
“L’ambiente musulmano ci aiuta a essere più coscienti. Ascoltare cinque volte al giorno la chiamata alla preghiera musulmana è un richiamo anche per noi, per la nostra pratica. Vedere come loro vanno alla moschea è uno stimolo”, racconta al Giornale il vescovo Paul Hinder, residente ad Abu Dhabi, vicario apostolico dell’Arabia meridionale e dunque di territori dove sono proibiti i campanili e le conversioni ma dove vivono, spesso in stato servile, un milione di cattolici in prevalenza filippini e indiani. Siccome l’ambiente musulmano da noi è ancora circoscritto (diamo tempo al tempo) a pochi quartieri, si sfrutti come pungolo l’onnipresente ambiente pagano. Ascoltare cinquemila volte al giorno, attraverso i media vecchi e nuovi, la chiamata all’idolatria, all’apostasia, all’eresia, all’astrologia, alla sodomia sia un richiamo per la preghiera, vedere come loro la domenica vanno per negozi e centri commerciali sia uno stimolo per andare a messa.