Prima i cani italiani
Vengano emendati gli emendamenti, affinché gli sgravi fiscali richiesti non siano concessi a tutte le razze di animali domestici ma solo a quelle autoctone
Emendamento per un sovranismo canino. Gli emendamenti proposti dall’intergruppo parlamentare animalista (capeggiato da Michela Vittoria Brambilla di Forza Italia ma composto da signore di tutti i partiti di governo e opposizione) sono un esempio di globalismo zoologico: essendo riferiti sia ai cani di razza autoctona che a quelli di razza alloctona risultano omologanti, indifferenti all’identità italiana. Dunque vengano emendati gli emendamenti, affinché gli sgravi fiscali richiesti non siano concessi a tutte le razze indistintamente ma solo alle razze nazionali ossia bolognese, bracco italiano, segugio italiano, segugio maremmano, pastore bergamasco, pastore abruzzese, cirneco dell’Etna, lagotto romagnolo, spinone, eccetera. I cani ci insegnano la fedeltà: ci si dimostri fedeli alle bellissime razze sviluppate con sforzo e sapienza dai nostri avi.