Contro Davide Oldani, lo chef che ci vuole asessuati
DIO mi ha dato il testosterone, D’O non me lo tocchi
DIO li creò maschio e femmina, D’O ossia Davide Oldani cerca di disfarli. Adesso ho capito perché il cuoco lombardo si è dato una sigla molto simile al nome del Creatore: per forgiare una nuova umanità. “Nella mia cucina non ho uomini o donne, ma persone che vogliono lavorare al D’O” ha dichiarato al Corriere. Il narcisismo è più potente del biologismo se davvero nel ristorante di San Pietro all’Olmo si entra sessuati e si diventa oldaniani agender. Oldani insiste: “Sento dire che i miei piatti hanno un gusto elegante, da donna: è un modo di pensare vecchio”. Vecchio come la realtà umana, certo. E’ vero che nell’Occidente fatiscente si nota una femminilizzazione del gusto, e può perfino capitare di vedere uomini vagamente eterosessuali mangiare macaron, eppure ancora oggi una donna incinta non può bere l’alcol che può concedersi l’uomo che l’ha fecondata, ancora oggi le ragazze possiedono un maggior numero di recettori gustativi, ancora oggi anoressia e bulimia colpiscono le femmine nove volte più dei maschi. Oldani voglio prenderlo sul serio, se la sua cucina è il regno dell’indifferenziato rinuncerò alla sua buonissima cipolla caramellata e mi comprerò delle gran costate in macelleria. DIO mi ha dato il testosterone, D’O non me lo tocchi.