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Robert Spaemann, considerato uno dei massimi filosofi cattolici contemporanei (Foto LaPresse)
Quanto ci mancherà Robert Spaemann
Il filosofo cattolico vedeva il futuro, e i suoi pericoli, meglio di tanti prelati
Era contrario alla comunione nella mano e alla messa post-conciliare, giudicandola una rivoluzione, non un’evoluzione della liturgia di sempre. Del resto era tedesco, il filosofo Robert Spaemann morto l’altro giorno, e l’eresia protestante la annusava meglio di noi. Era contrario, sulla base di Galati 6,10, all’immigrazionismo: “Non possiamo aiutare tutti, bisogna seguire un ordine di vicinanza”.
Era molto vecchio ma vedeva il futuro, e i relativi pericoli, meglio di tanto clero di mezza età preoccupato per il buon esito della raccolta differenziata. Era contrario dunque allo scientismo, giudicandolo nemico della libertà: “In una civiltà tecnico-scientifica, il dogma cristiano potrebbe diventare il rifugio dell’umanità dell’uomo”. Ci salvi il dogma cristiano dai comunisti cinesi e dai capitalisti californiani che, grazie agli smartphone, ormai sanno anche quante volte andiamo in bagno a pisciare.