Visitate il museo di Oleggio per rivalutare l'importanza delle trivelle
Basta un minuto nella stanza da letto di un secolo fa per capire l’importanza di avere energia abbondante e a basso costo
Non sia visitato soltanto dalle scolaresche, il museo civico etnografico archeologico di Oleggio. Questo grande museo, sorprendente in un comune di soli 14.000 abitanti, sia visitato dai ministri, dai sottosegretari, dai parlamentari, dai consiglieri regionali, dai decisori tutti. In particolare l’ampia sezione etnografica, quella che ho visitato io. In particolarissimo la camera da letto, riproduzione (con mobili e accessori originali) di un ambiente fine Ottocento-inizio Novecento. E’ una stanza tetra: il lettuccio di lamiera è striminzito, il materasso ha l’aria scomoda e sopra la coperta troneggia uno strumento quasi di tortura, il cosiddetto prete, al cui interno si nota uno scaldino metallico. I nostri avi (molti nostri nonni, quasi tutti i nostri bisnonni) vivevano in case gelide e prima di andare a letto dovevano preoccuparsi di riscaldare le lenzuola con questo trabiccolo colmo di braci: basta guardarlo per capire quanto l’operazione fosse laboriosa e pure pericolosa (“da cui ne derivano molti sagrifizi di vittime innocenti soffocate nel fumo ed abbruciate”, leggo in un testo d’epoca). Basta un minuto nella stanza di un secolo fa per capire l’importanza di avere energia abbondante e a basso costo: dopo una visita al museo di Oleggio capisci meglio le trivelle dello Ionio e cominci a pregare per loro.