Il ponte di Calatrava senza vetro, finalmente
Il Comune di Venezia ha deciso di modificare l’archimostro voluto e battezzato dall’arcifilosofo Cacciari
Nel 2008 mi sono seduto sul bordo del Canal Grande in attesa del cadavere del Ponte di Calatrava e oggi quel cadavere mi sta scorrendo davanti. Undici anni non sono nemmeno tanti per veder trionfare la realtà. Il Comune di Venezia ha deciso di modificare sostanzialmente l’archimostro voluto e battezzato dall’arcifilosofo Cacciari, allora sindaco. Nei prossimi giorni la pericolosissima, scivolosissima, stupidissima pavimentazione in vetro, che tante vittime ha fatto, che tante ossa ha rotto, verrà sostituita da una solida, rugosa, ragionevole pavimentazione in pietra. Dunque è ufficiale: il progetto è un fallimento, Santiago Calatrava ha sbagliato a disegnarlo, Massimo Cacciari ha sbagliato ad approvarlo, milioni di adoratori di archistar hanno sbagliato ad applaudirlo. E sì che sarebbe bastato leggere l’elenco dei materiali e collegare i neuroni. Nel 2008 mi sono seduto sul bordo del Canal Grande in attesa del cadavere del Ponte di Calatrava e oggi quel cadavere mi sta scorrendo davanti, assieme a tante prosopopee, a tante presunzioni. Non riposino in pace.