Erika, cacciatrice di cinghiali, è la nuova Giovanna d'Arco
A diciotto anni ha preso il porto d’arma uso caccia. Miracolo in un’Italia di studentesse deculturate che non mangiano più i bigoli all’anatra perché poverine le anatre
Santa Giovanna d’Arco, nel giorno della festa mimosacea voglio fare un po’ di controinformazione. Ci sono in giro tanti modelli femminili sbagliati, devo proporre un’alternativa. Un’altra eroina. Non al tuo livello, ci mancherebbe: tu sentivi le voci, vedevi l’arcangelo Michele, capovolgevi le sorti della Guerra dei cent’Anni… C’è bisogno di una figura più raggiungibile, eccola, si chiama Erika Priore, è di Vietri di Potenza e al compimento della maggiore età ha preso il porto d’arma uso caccia, diventando una delle pochissime (quattro? Cinque?) cacciatrici lucane, ovviamente la più giovane. La bella pulzella intende dedicarsi alla caccia al cinghiale, la più rischiosa e la più necessaria perché rallenta il dilagare di una specie pericolosa per l’uomo. In un’Italia di studentesse deculturate che non mangiano più i bigoli all’anatra perché poverine le anatre, una diciottenne cacciatrice ha del miracoloso: proteggila dal rogo che i vegani le augurano.