Buoni motivi per rimpiangere l'inverno
Per gustare al meglio i ricchi, fumanti piatti tradizionali, che riscaldano l’anima e sui quali ci si può confrontare all’infinito, ci vuole il freddo
Inverno, non te ne andare! Non solo per il tabarro, che giace sconfitto da un marzo troppo mite, non solo per il carrello dei bolliti, che ormai mi sono rassegnato a rivedere in autunno (ovviamente a Dio piacendo): anche per le gloriose minestre in brodo. Vorrei godermi per qualche settimana ancora le oziose discussioni con Andrea Ghiozzi dell’Antica Trattoria del Duomo di Fidenza (suprema torta fritta): io teorizzo l’anolino dal bordo liscio, lui quello dal bordo dentellato. E le superflue disquisizioni tra un certo lettore e Massimiliano Poggi dell’omonimo ristorante di Trebbo di Reno (superba insalata russa): il primo esige tortellini tagliati tondi, il secondo li taglia, piccoli come l’ombelico di una ninfetta di Balthus, quadrati. Per gustare al meglio i ricchi, fumanti piatti tradizionali, che riscaldano l’anima e sui quali ci si può confrontare all’infinito, ci vuole il freddo. Inverno, dove vai? Ritorna!