Vado a messa dai frati per scappare dalle sciocchezze del cardinale Bassetti
Il capo della Cei finge di cercare una sintesi impossibile tra Sodoma e Gerusalemme, tra aborto e parto. Il suo messaggio è anti-evangelico
Non vado a votare e dunque l’avversione del presidente del Consiglio nei confronti del Congresso mondiale delle famiglie (Verona, 29-31 marzo) mi tocca relativamente. Vado a pregare e dunque l’analoga avversione manifestata dai cardinali Bassetti e Parolin mi tocca di più. Il capo della Cei, ossia dei preti di cui seguo la messa quando nei dintorni non ci sono messe di frati, ha rilasciato al Giornale un’intervista potentemente anti-evangelica, anti-biblica, anti-cristica. Bassetti: “La famiglia non dev’essere terreno di scontro”. Ma Gesù ha detto: “Sono venuto a portare non pace, ma spada”. Bassetti: “Avremmo preferito uno stile diverso, con meno polemiche”. Ma San Giovanni ha scritto: “Poiché sei tiepido sto per vomitarti dalla mia bocca”. Bassetti: “Ci si divide accecati dalle ideologie. Questo è il tempo della sintesi”. Ma Isaia ha ammonito: “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene”. Mentre il cardinale finge di cercare l’impossibile sintesi fra Sodoma e Gerusalemme, fra Gaystapo e libertà d’espressione, fra aborto e parto, fra crollo demografico e fecondità, che io trovi la forza, ogni domenica, di alzarmi un po’ prima e fare un po’ più di strada per andare sempre a messa dai frati.