Un manuale per scrittori e scrittrici
Il libro di Giulio Mozzi con le massime da seguire per i malati di autobiografismo e per cancellare le parole di moda
Non si creda nei corsi di scrittura ma si creda in “Oracolo manuale per scrittrici e scrittori” di Giulio Mozzi (Sonzogno). Perché con il suo titolo nemmeno troppo subliminale fa capire che bisogna scrivere per le lettrici e non per i lettori, semiestinti. Perché fornisce una gran dritta, provvidenziale per i malati di autobiografismo: “Vuoi raccontare la storia della tua vita? Benissimo. Attribuiscila a un altro”. Perché esorta a cancellare le parole di moda (un romanzo pieno di “empatia” e “resilienza” fra dieci anni, forse cinque, sarà penosamente datato). Perché insegna a non temere le ripetizioni ma a patto che siano tante, al punto da fare stile, e non poche, soltanto sciatteria. Perché suggerisce il seguente esercizio: “Spogliati, e cerca di ricordare la storia di tutti i capi che compongono il tuo abbigliamento. Vedrai quanto c’è da raccontare”. Giusto, l’io è odioso e deve starsene un po’ zitto, sia data la parola al guardaroba.