Bertoja e Mirola, pittori onirici
“La maniera emiliana”, la mostra dedicata ai due pittori cinquecenteschi fantasiosi e fantastici, affezionatissimi alla deformazione
I pittori viventi sono perseguitati da un pubblico ottuso che non ne accetta l’espressionismo, la deformazione, l’antinaturalismo, ed è lo stesso pubblico che finge invece di amare i pittori defunti. Come se l’antico fosse sinonimo di proporzione. Per capire come stanno davvero le cose si vada a Fontanellato, al Labirinto di Franco Maria Ricci dove in questo periodo c’è “La maniera emiliana”, mostra dedicata al Bertoja e al Mirola, due pittori cinquecenteschi fantasiosi e fantastici, alla deformazione affezionatissimi. Si vedrà un mucchio di cavalli, con zampe corte, enormi cosce suine ed espressioni umane: mai nessuno ha osservato cavalli simili in un maneggio. E un mucchio di donne, con gambe lunghe, lunghissime, impensabili in un’epoca di dieta forzatamente vegetariana. Mia prediletta, eccitante fin dal titolo, è la “Figura femminile ignuda vista da tergo”: testa piccola, femori chilometrici, glutei scultorei. Altro che realismo: sfrenato onirismo.