Sia lodato Romolo Bugaro
La saggezza di un autore che descrive come nessun altro la situazione di chi è ridotto a dipendere da avvocati e magistrati
Sia lodato Romolo Bugaro perché ogni suo romanzo conferma Matteo 5,25 e Corinzi 6,1-7, la dissuasione cristiana delle cause giudiziarie. Ogni suo romanzo compreso quest’ultimo, “Non c’è stata nessuna battaglia” (Marsilio), dove abbondano al contempo sentimento e ragione: da una parte la nostalgia di una compagnia di amici che tra Padova e il mondo vivono l’intera parabola esistenziale attraversati da una “corrente di desiderio e speranza e delusione”, dall’altro la saggezza di un autore, ineguagliato osservatore di decadenze e cadute, che descrive la situazione di chi è ridotto a dipendere da avvocati e magistrati. (Chiaramente Bugaro di mestiere fa l’avvocato e la “corrente di desiderio e speranza e delusione” ha attraversato, attraversa, ognuno di noi).