I pagani esultano per le Olimpiadi, mentre i padani sudano per il caldo
Intanto io rileggo l’Ecclesiaste: “Tutto è vanità”
Mentre i pagani esultano per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina (in realtà Milano-Cortina-Bormio-Livigno-Predazzo-Baselga-Tesero-Anterselva-Verona, Olimpiadi diffuse come certi alberghi in luoghi derelitti da riabilitare, Olimpiadi policentriche come certe province con troppi sindaci da accontentare, Verbano-Cusio-Ossola, Barletta-Andria-Trani...) io rileggo l’Ecclesiaste: “Tutto è vanità”. Tutto è vanità innanzitutto milanese, della Milano dei grattacieli disumani e antimariani che continua a gonfiarsi come la rana della favola di Fedro. Uno spettacolo inguardabile che fa quasi rimpiangere Roma (esiste ancora l’Urbe? Qualcuno ha notizie della città situata fra Viterbo e Frosinone?). Mentre i pagani esultano e i padani sudano (oggi qui 37 gradi e domani 41), rileggo l’Ecclesiaste: tutto è vanità e un inseguire la neve.