La vitalità dei medievali
Lo storico inglese Jack Hartnell smentisce alcuni degli stereotipi più diffusi sul Medioevo
Prima portata: cervo, manzo, cappone, fagiano, cigno, airone... Come mangiavano gli inglesi del Quattrocento! Seconda portata: ancora cappone e poi gru, ancora cervo, coniglio, pernice, chiurlo (parente della beccaccia), carpa... Sto riportando il menù di un banchetto dell’arcivescovo di Canterbury così come lo leggo in “Corpi medievali” di Jack Hartnell (Einaudi), storico inglese impegnato a smentire alcuni stereotipi sul Medio Evo. Non è vero, ad esempio, che fossero tutti bassi: scavi archeologici in una parrocchia del Lincolnshire hanno appurato che nel dodicesimo secolo l’altezza media degli uomini era 1,73 centimetri… Sfido io: mangiavano un mucchio di carne, i parrocchiani magari un po’ meno dell’arcivescovo ma comunque mangiavano carne. Mica come i poveri italiani dell’Ottocento, accorciati dalla polenta, dalle patate, dal pane... Dimenticavo la terza portata del cattolico banchetto: brodo (si suppone di carne), piviere (un uccello), rallo (altro uccello), quaglia, colomba, ancora coniglio... E pensare che per procurarsi proteine dovevano sbattersi molto più di noi, privi di allevamenti intensivi dovevano pescare, cacciare, inseguire, intrappolare…Si legga il libro di Hartnell per ammirare la vitalità dei medievali e deprecare l’astenia dei moderni, persone che un cigno non lo mangerebbero mai (piuttosto si farebbero mangiare dal cigno).