Che fine ha fatto Terry Richardson?
Il diritto spezzato di guardare una donna con gli occhi di un uomo
Mi fa piacere che Woody Allen abbia ripreso a lavorare, seppure fra le ragnatele di un teatro lirico, ma che fine ha fatto Terry Richardson? E gli altri meravigliosi fotografi pornografi degli anni Zero? Tutti cancellati o almeno evirati dal MeToo. In piena estate sentivo bisogno di donne nude, volevo rinfrescarmi con le ragazze di Richard Kern, con le californiane di Tony Stamolis, con le cinesi di Ren Hang (da poco suicidatosi per la tranquillità dei censori), con le belle manze di Ed Fox, con le dirty girls di Aaron Hawks, e specialmente con le losche attricette di Terry l’Edonista. Niente da fare, tocca sudare e subire gli algoritmi bacchettoni dei social. Mi dicono che dovrei accontentarmi delle donne fotografate da donne, tipo Ellen von Unwerth e Monica Cordiviola, che godono ancora di un minimo di franchigia, fino a quando la dittatura dell’indistinzione mozzerà il dito indice pure a loro. Fotografe bravissime, ma mi rifiuto di guardare una donna con gli occhi di una donna. Che fine ha fatto Terry Richardson? Rimpiango quella stagione di eros scriteriato, stupido, sporchiccio, che è poi l’unico erotismo possibile (quando la fotografia di nudo cade in mano ai formalisti comincia a puzzare di cadavere). Non ci si accontenti del foodporn, l’unico porno oggi consentito anzi incoraggiato: si chieda a gran voce la liberazione artistica di Terry Richardson, il fotografo che ci incoraggiava a essere maschi.