Il vero uomo non mangia l'affettato
Il coltello è appannaggio virile. Se in una famiglia entrano troppi affettati confezionati se ne esce la differenza sessuale
Ma che uomo sei se compri il salume affettato, il formaggio affettato, il pane affettato? Che la modernità gastronomica stia riducendo il maschio a fette sempre più sottili lo ricavo da due fenomeni: 1) dallo sconcerto che induco nelle panettiere quando esigo grossi pani interi, volendo, a differenza di tutti gli altri clienti, che il taglio del pane rimanga mia prerogativa domestica; 2) dal crescente successo dei salumi affettati, segnalatomi dagli amici produttori che ormai vendono perfino vaschette di salame, e non si capisce dove sia la difficoltà nel tagliare un salame (forse ci riuscirebbe, se io glielo permettessi e glielo insegnassi, perfino una donna). Da che mondo e mondo e da che maschio è maschio il coltello è appannaggio virile, dunque se in una casa, in una coppia, in una famiglia entrano troppi affettati confezionati ecco che se ne esce la differenza sessuale. Sappiano gli amici lettori che chi non affetta viene affettato e la relativa evirazione non è soltanto simbolica (se, come sembra, maneggiare coltelli aumenta il testosterone, smettere di usarli contribuisce all’abbassamento dell’indispensabile ormone androgeno).