Voglio una crema come progresso comanda
Il desiderio di idratarmi senza effeminarmi mi vieta creme di stilisti, animalisti, paladini di Sodoma e di Gea. Cerco chimica e tecnica. E chi se ne frega dei coniglietti
Voglio una crema industriale, piena di chimica e di tecnica, virile, una crema coi parabeni e i petrolati e gli acetati sintetizzati e che se ne frega dei coniglietti. Avevo comprato una crema dopobarba in erboristeria, una crema artigianale, troppo artigianale visto che con le mostruose temperature padane si è degradata, scomposta, ha cambiato colore e un po’ anche odore. Sfido, è priva di conservanti. Adesso voglio una crema come progresso comanda. Voglio idratarmi senza effeminarmi e questo mi vieta creme di stilisti, animalisti, paladini di Sodoma e di Gea. Mi propongono Palmea che è di San Benedetto del Tronto, bene, ho degli amici a San Benedetto del Tronto, mangio sempre bene a San Benedetto del Tronto. Purtroppo sulla confezione c’è scritto “Eco Bio Cosmesi” e a casa mia anche la mensola del bagno deve dare testimonianza cristiana, gli ospiti non devono pensare sia diventato panteista. Mi propongono Acqua di Parma, ottimo, sono di Parma, peccato abbia la forma di un tubetto di dentificio, quando torno tardi e casco dal sonno non vorrei sbagliarmi e metterla sullo spazzolino. Mi propongono Bottega Verde: mi dispiace, sono anti-verde, credo nel diesel e nella dirty economy. Mi propongono L’Oreal: ma non è la ditta dei rossetti? Mi propongono The Body Shop, marchio “cruelty free”: combattono i test sugli animali e però (lo dichiarano esplicitamente) fanno test sugli uomini. Puro Anticristo. Mi propongono Erbolario, sì, mi piacciono nome, grafica, reperibilità (negozi ovunque), sede (Lodi), ma pure loro hanno sul sito il coniglietto contro i test animali. Tempo esaurito, l’epidermide può attendere, devo correre in macelleria.