Un'isola di montagna
L’altopiano di Asiago sia l’isola di chi come me rifugge il trasporto collettivo, anche il traghetto
L’altopiano di Asiago sia l’isola di chi come me rifugge il trasporto collettivo, anche il traghetto. Isola di montagna, isola circondata dall’aria anziché dall’acqua, io ci vado col mezzo privato per eccellenza, l’automobile cara a noi uomini autonomi: parto all’ora che voglio, sosto quando e se voglio, decido io chi eventualmente ospitare a bordo. L’altopiano dei Sette Comuni (nome ufficiale) ha qualche somiglianza con Ischia (i colori, la forma, il policentrismo...) ma per arrivarci non passi dall’ansiogeno centro di Napoli bensì dai pacifici dintorni di Thiene o Bassano del Grappa. Si difende dal resto del mondo con ripidi, verdi costoni che mi piace equiparare ai bastioni di Orione, alle scogliere di Dover. Pochi tornanti e dalla pianura sei in montagna, a mille metri dove l’aria è frizzante e le vacche al pascolo miti un sentimento nel cuore infondono. L’altopiano di Asiago di cui son vago.