L'importanza dell'uomo in agricoltura
Le vigne di Donnas. Dove le macchine e dove, senza il lavoro di alcuni eroi, verrebbe giù tutto
Il vino naturale è l’aceto, l’ambiente naturale è la frana. La prima frase è del grande vignaiolo abruzzese Francesco Paolo Valentini, la seconda è tutta mia: insieme dicono l’importanza dell’uomo in agricoltura. Il ruolo decisivo della forza di gravità nel paesaggio montano l’ho capito nei giorni scorsi percorrendo la Valle d’Aosta. Intorno a me, abbarbicate sul costone della montagna, tante piccole vigne talmente curate da sembrare giardini, pergolati. A Donnas e nei paesi vicini le vigne sembrano addirittura chiostri, chiostri sospesi nell’aria: con i loro piloni in pietra mi hanno ricordato il chiostro napoletano di Santa Chiara… Lassù le macchine possono poco, ho visto contadini (anche una donna) girare il fieno a mano, con un gesto che credevo rintracciabile solo nei quadri di Millet e Segantini. E’ evidente che senza il lavoro di simili eroi verrebbe giù tutto. Il giusto apprezzamento del peraltro ottimo vino di Donnas (e degli altri vini valdostani, così come di ogni altro vino prodotto in territori scoscesi) tiene letteralmente in piedi la montagna. Chi è solito ordinare cocktail poi non si lamenti di alluvioni e dissesti.