Lasciate in pace Domingo e prendetevela con Mozart
Quello della lirica è sempre stato un ambiente erotico. Il triste lo spettacolo di un mondo che non crede più in sé stesso
Come non tollero i preti cristiani che rinnegano Cristo, non sopporto le cantanti liriche che rinnegano Don Giovanni: se non credete più, trovatevi un altro mestiere. Oggi incolpano Placido Domingo di impersonare Don Giovanni seriamente e non per nulla il numero di queste Donne Elvire è da catalogo mozartiano: undici o forse centoundici se non milleundici... “Mi toccò nel camerino!”. “Mi invitò a cena anche se sposato!”. “Mi chiese un bacio promettendo un ingaggio!”. Il tenore delle accuse è proprio da opera buffa. Ma è triste lo spettacolo di un mondo che non crede più in sé stesso: quello della lirica è sempre stato un ambiente erotico, ricco di aneddoti piccanti sui cantanti e sugli spettatori nei palchi e ancor più nei retropalchi (ho sempre evitato i posti in platea: in platea si è passivi, prigionieri e probi). Il libretto di Lorenzo Da Ponte è un inno alla predazione sessuale: “Ah! la mia lista / doman mattina / d’una decina | devi aumentar!”... Lasciate in pace Domingo e prendetevela con Mozart se ne siete capaci. Le cantanti che si lamentano del tenore spagnolo ricevano la seguente condanna: il duetto “Là ci darem la mano” siano costrette a cantarlo con un Farinelli, un falsettista, un castrato. Per tutto il resto di una vita grinzosa.