Il nuovo sindaco di Riace e i Santi Medici
I miracoli dei Santi Cosma e Damiano accompagnano la speranza che l’attuale innesto immigratorio non sia destinato a rigetto e cancrena
Santi Cosma e Damiano, Santi Medici, il nuovo sindaco di Riace, Dio gliene renda merito, vi ha messo sui cartelli stradali al posto della scritta stolidamente invasionista “Paese dell’accoglienza”, e pare sia per le vostre reliquie, laggiù custodite, ma io vorrei spostare l’attenzione sui vostri trapianti. Santi Cosma e Damiano, voi foste, per concessione divina, chirurghi di incredibile avanguardia: il vostro miracolo più famoso (raffigurato tra gli altri dal Beato Angelico) è quello della gamba nera. Staccaste la gamba di un etiope defunto per sostituirla alla gamba malata di un diacono romano: l’operazione riuscì perfettamente e il diacono visse con due gambe di colore diverso.
Santi Cosma e Damiano, il vostro miracolo sembra parlarci, sembra dirci che l’innesto immigratorio può riuscire: 1) se al di sotto di una certa proporzione (se al diacono aveste sostituito tutti gli organi non sarebbe stato più lui); 2) se funzionale alle esigenze degli autoctoni (quante gambe ci servono?); 3) se realizzato da Santi attraverso miracoli (non da politici attraverso leggi né da magistrati attraverso sentenze o da sindaci attraverso ordinanze). Santi Cosma e Damiano, ci state dicendo che l’attuale innesto immigratorio è destinato a rigetto e cancrena, giusto?