Epicuro e Cristo convivono a Modigliana (grazie al vino)
Madonna del Cantone, aiutami a trasferirmi in quella terra di Romagna e Sangiovese narrata da Casadei e da cui non si passa per caso, bisogna andarci apposta
Madonna del Cantone, Maria che proteggi Modigliana dall’alto del fantastico torrione, mi aiuti a trasferirmi lì? Modigliana fa parte della mia collezione di piccole Shangri-La italiane, località monoetniche e appartate, protette dall’orografia. A Modigliana, situata in una valle chiusa, non si passa così come non si passa da Asiago, da Arquà Petrarca, da Ofena: bisogna andarci apposta. Però soltanto a Modigliana sembra di vivere dentro una canzone di Casadei, “Romagna e Sangiovese”. Grazie agli 11 produttori 11 di Sangiovese quasi di montagna, dunque peculiarmente elegante, ricavato con fatica supplementare e passione particolare dalle vigne inerpicate tutt’intorno. Dentro una canzone di Casadei e dentro un quadro di Silvestro Lega, nato proprio davanti a te, sotto la tua statua secentesca. Penso al dipinto intitolato “In cantina” in cui il grande pittore raffigura un possidente romagnolo, un padrone dalle belle braghe bianche, mentre travasa il suo vino. Aleggiano su questa scena di agio provinciale i versi del filosofo Raoul Casadei in cui il Sangiovese rima con “l’amor senza pretese”. Madonna del Cantone, Maria che proteggi Modigliana dall’alto del fantastico torrione, mi sembra che a Modigliana più che altrove possano convivere Epicuro e Cristo. Resi vicini dal vino.